Siobhan Vivian - 2016 - Noi, gli unici al mondo by Siobhan Vivian

Siobhan Vivian - 2016 - Noi, gli unici al mondo by Siobhan Vivian

autore:Siobhan Vivian [Siobhan Vivian]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, Contemporary
ISBN: 9788822705518
Google: U8xEDgAAQBAJ
Amazon: 8822702999
editore: Newton Compton
pubblicato: 2017-04-19T22:00:00+00:00


20

Giovedì, 19 maggio

Ventoso nel pomeriggio, 19°C

Il resto della giornata fu stranissimo. Fu come se due universi paralleli avessero cominciato a esistere dentro la Aberdeen High. Una metà di noi, me inclusa, si attenne all’orario. Andammo in classe quando le campanelle suonarono, consegnammo i compiti assegnati prima che succedesse il disastro, prendemmo appunti durante le lezioni e chiudemmo a chiave gli armadietti. Io, Elise e Morgan ci sedemmo al nostro tavolo a pranzo e prendemmo il solito, crocchette di pollo e patatine. Per l’ora di pranzo, Elise aveva più o meno smesso di piangere.

L’altra metà di noi non si lasciò ingannare. Le regole, la struttura e la gerarchia cedettero come i sacchi di sabbia che avevamo sistemato per proteggerci. Alcuni ragazzi si misero a vagare a piacimento per i corridoi, a usare apertamente i telefoni. Andarono fuori a sedersi sugli spalti, fissando le luci fioche del tabellone segnapunti, o si misero a dormire in classe, sopra dei banchi uniti tra loro, passarono la giornata in biblioteca con i loro amici sui pouf, oppure se ne andarono direttamente a casa. Gli insegnanti erano troppo in ansia per farci caso. A dire il vero, alcuni di loro mollarono le redini altrettanto in fretta, fecero l’appello dopo il suono della campanella e poi dissero di dover andare in sala insegnanti con una scusa e non fecero più ritorno.

Mi imbattei in Levi che parlava con uno dei tutor per l’orientamento in corridoio. Senza interrompere la loro conversazione, sollevò una mano per chiedermi di aspettare un minuto.

Mrs. Jergins disse: «So che vuoi rimanere qui a lavorare, ma non lasciare che ciò si frapponga tra te e qualche grande opportunità. I corsi di preparazione al college sono un modo eccellente per iniziare a prendere confidenza con il tuo nuovo ambiente».

Levi vide che lo stavo aspettando come aveva chiesto, ma non cercò di concludere la conversazione in fretta. «Be’, il fatto è che c’è un sacco di lavoro importante da svolgere. E i ragazzi alla stazione di polizia, semplicemente non hanno abbastanza personale. Mi dispiacerebbe moltissimo se qualcuno si facesse male o si ferisse perché non c’è stato abbastanza tempo per adottare le giuste misure di sicurezza».

Solo quando fui sul punto di andarmene lui mi guardò e disse: «Ci vediamo dopo la scuola alla rastrelliera delle bici».

«Aspetta, iniziamo a lavorare oggi?».

Levi annuì come se io fossi un’idiota.

Mi resi conto che io e lui, in quella battaglia, facevamo parte di due schieramenti opposti.

Mi squadrò dalla testa ai piedi. «Non hai qualcos’altro da metterti che non sia quel vestito?».

Certo che sì, nel mio armadietto della palestra. Ma dal momento che lui stava facendo il super stronzo, risposi: «Nooo», e trascinai la o a lungo, come una cantilena.

Lui sospirò e si rivolse di nuovo a Mrs. Jergins.

Dopo l’ultima campanella, corsi all’armadietto a prendere le mie cose. Quando lo aprii, Jesse Ford saltò fuori come uno zombie in agguato. Gridai e lo spinsi via, finché non mi accorsi che non stava cercando di mangiarmi il cervello ma di baciarmi.

Chiuse gli occhi, sporse



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